Testo di Sara Patarchi

 

Cos’è il diabete

Il diabete è una malattia cronica, caratterizzata da un’alta concentrazione di glucosio (zucchero) nel sangue. Dopo i pasti principali (colazione, pranzo e cena), è normale che i livelli di zucchero nel circolo ematico aumentino; non è però fisiologico che rimangano elevati dopo alcune ore dal pasto. Infatti, il corpo umano dispone di ‘messaggeri’, che comunicano alle cellule l’elevato tasso di glucosio e spingono le stesse a captarne al loro interno la quantità adeguata per svolgere le loro funzioni. Questi ‘messaggeri’ sono gli ormoni. Dopo i pasti, infatti, il pancreas secreta l’ormone insulina. L’insulina viene poi mandata in circolo e si lega a determinati recettori, che si trovano sulla superficie di alcune cellule. Queste cellule captano al loro interno la quantità di zuccheri indispensabile alle loro operazioni, andando così a ristabilire livelli normali di glucosio. Il corpo umano può essere considerato come una sorta di macchina perfetta, ma talvolta, è possibile che si inceppi. Così avviene con il diabete. Esistono, principalmente, due tipi di diabete:

  • Il tipo 1 è causato da un’insufficiente o assente produzione di insulina. Spesso, le cellule del pancreas, a causa di una disfunzione, non secernono l’ormone. Questo tipo di diabete ha un’insorgenza precoce, durante l’infanzia e l’adolescenza. La cura principale è l’iniezione di insulina;
  • Nel tipo 2, invece, l’ormone insulina è presente, ma a mancare sono i recettori. Questi ultimi possono essere in minor numero o non riuscire più a “riconoscere” l’ormone insulina. Questo tipo di diabete ha un’insorgenza tardiva, in età adulta, ed è spesso legato al sovrappeso e alla sedentarietà. La cura principale non può essere l’insulina, talvolta prodotta in eccesso dal pancreas, ma una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo.

Quali sono le principali complicanze del diabete??

Se il diabete non viene diagnosticato in tempo o non viene curato nel modo migliore, il rischio di complicazioni è altissimo. Molti sono i distretti del corpo umano che possono venire danneggiati dal diabete. Ad esempio:

  • Gli occhi. Molte persone, infatti, sviluppano una degenerazione dei vasi sanguigni che irrorano la retina e si rischia la cecità;
  • L’apparato cardiovascolare. Le persone affette da diabete hanno un’alta possibilità di soffrire o di morire per malattie cardiovascolari (infarto, ictus e problematiche di vascolarizzazione degli arti inferiori);
  • I reni. Vi è un progressivo danneggiamento dei vasi renali che provoca un malfunzionamento di questo organo, fino all’insufficienza renale;
  • Il sistema nervoso. Il diabete provoca danni al sistema nervoso soprattutto a livello periferico (in particolar modo ai nervi sensitivi dei piedi) e si può arrivare a perdere la sensibilità degli arti inferiori. Non solo, si possono creare delle ferite, ulcere e infezioni che possono portare perfino all’amputazione.

Queste sono solo le principali e più pericolose complicanze a cui può portare il diabete. Le ultime ricerche parlano di pandemia: in una società, come quella moderna, sempre più sedentaria e in sovrappeso, sembra infatti che la malattia del diabete sia in continua crescita. Di conseguenza, è quanto mai urgente provvedere subito al cambiamento dello stile di vita.

Esiste una soluzione per prevenire il diabete?

Com’è stato accennato nella prima parte dell’articolo, ci sono diverse cure per il diabete, in base soprattutto al fatto che si tratti del primo o del secondo tipo. Esiste però una cura, che non è un farmaco e di cui parlano i maggiori esperti e i medici: si tratta dell’esercizio fisico. Fare attività fisica migliora, già dalla prima seduta, i livelli dell’umore grazie al rilascio di endorfine. Migliora l’efficienza cardiaca e respiratoria. Agisce sulla struttura che ci sorregge, aumentando il tono dei muscoli e rinforzando le ossa. Migliora la qualità della vita. Agisce come fattore di prevenzione e cura del diabete, soprattutto quello di tipo 2, maggiormente legato a fattori ereditari e alla vita sedentaria. Anche nel diabete di tipo 1, però, l’attività fisica può essere considerata un ottimo all’alleato dell’insulina. Quest’ultima sembra essere più efficiente se accostata ad allenamenti regolari.

Che tipo di attività fisica può svolgere il diabetico?

  • Svolgere attività fisica non significa solo muoversi liberamente, ma rispettare precisi livelli di intensità, durata e frequenza. Tenendo conto del condizionamento dei diversi soggetti e della loro età, gli studi indicano che, per avere dei benefici riscontrabili anche nelle analisi, gli allenamenti devono avere una durata minima di 30 minuti fino a un massimo di 60 minuti e oltre. Per quanto riguarda la frequenza, si consigliano 3 o 4 sedute settimanali. Dalle ultime ricerche è emerso anche che l’intensità di lavoro determina i maggiori cambiamenti. Infatti, si parla sempre più di allenamenti intervallati ad alta intensità come i migliori a tenere basi i livelli di glicemia. Fino a pochi anni fa, al diabetico veniva consigliata solo l’attività aerobica come: camminare, correre, nuotare o andare in bicicletta. Invece, ora si sa che anche l’attività anaerobica, quella contro resistenza, è fondamentale per il diabetico. Se il paziente è affetto da diabete di tipo 1 ed è insulino- dipendente, basta mantenere alcune accortezze come:
    • misurarsi molto spesso la glicemia, evitando così di produrre crisi ipoglicemiche;
    • non praticare attività se la glicemia risulta particolarmente alta, o assumere carboidrati se invece è bassa;
    • evitare di praticare attività nel momento di maggior effetto di insulina.

    Non vi è più nessuna controindicazione neanche all’attività agonistica. Lo sportivo, però, deve divenire esperto del proprio corpo e consapevole della malattia. In ogni caso, è sempre meglio affidarsi ad un preparatore, che sia specialista delle malattie metaboliche. Inoltre, seguire una rigorosa dieta aiuta sicuramente a gestire la cura e l’allenamento. Per i diabetici di tipo 2, mantenere un regime alimentare aiuta non solo a combattere il diabete, ma a controllare il peso ed evitare l’insorgere di altre malattie.

 

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