Cos’è il colpo della strega?

Tutti abbiamo sentito parlare del tanto temuto “colpo della strega”, ma di cosa si tratta? Con questo modo di dire intendiamo definire un episodio di lombalgia acuta, caratterizzato da dolore e forte rigidità della schiena. Succede che, a causa di un’importante contrattura dei muscoli della colonna vertebrale, la schiena si blocca durante un’attività quotidiana a tal punto da impedire il movimento e da costringerci al letto.

Sai perché si dice “colpo della strega”?

L’etimologia della definizione “colpo della strega” è molto curiosa e proviene da tempi lontani. Dobbiamo viaggiare fino al lontano Medioevo per capirne la provenienza. La credenza del tempo narrava che le streghe, che praticavano la magia nera, fossero capaci di immobilizzare gli uomini che si inchinavano a loro per fare il gesto del baciamano. Nasce così il famoso modo di definire la condizione di blocco funzionale della colonna lombare come “colpo della strega”.

Quali sono le cause?

Il colpo della strega è un episodio traumatico che fa vivere il soggetto, che ne ha sofferto, con il terrore di fare un movimento sbagliato e di ricominciare a stare male. Infatti, a innescare la lombalgia acuta, non c’è una brutta strega, ma un movimento particolare, troppo intenso o svolto in maniera sbagliata. È chiaro che non in tutti i soggetti quello stesso movimento può causare il colpo della strega e che, quindi, le vere cause vanno ricercate nello stato di salute della persona che ne soffre. Diventa fondamentale sapere che la contrattura, che causa il dolore acuto, è in realtà una risposta difensiva del nostro corpo che si protegge evitando risultati ben più gravi, come lo stiramento muscolare. Questa risposta in contrazione è generata a seguito di uno stimolo in allungamento delle fibre muscolari: più i muscoli sono elastici in partenza e minori sono le possibilità di andare incontro a contrattura dei muscoli lombari e quindi all’odioso “colpo della strega”.

Alcuni fattori ci espongono a un rischio maggiore di avere il “colpo della strega” e sono:

  • Deviazioni posturali
  • Retrazione della muscolatura posturale
  • Discopatie come l’ernia del disco
  • Sollevamento di un peso in maniera errata
  • Eccessivo carico associato a movimenti errati o torsioni della colonna
  • Spondilolistesi
  • Artrosi vertebrale.

Quali sono i sintomi?

Abbiamo chiarito che “colpo della strega” è un modo simpatico per parlare di un episodio di lombalgia acuta. Viene, di conseguenza, automatico capire che il sintomo caratterizzante è il dolore alla schiena soprattutto nel tratto lombare.

Altri sintomi associati al dolore sono:

  • Contrattura dei muscoli paravertebrali della colonna nel tratto lombare
  • Difficoltà a muoversi e rigidità della schiena
  • Impossibilità di trovare una posizione antalgica anche a riposo
  • Presenza di parestesie e formicolii
  • Irradiazione agli arti inferiori.

Solitamente i sintomi si risolvono o migliorano nel giro di una settimana.

Lombalgia cronica VS Lombalgia acuta o “colpo della strega”

Finora abbiamo approfondito le caratteristiche generali del “colpo della strega” e imparato che si tratta di un episodio di lombalgia acuta, ma come la distinguiamo dalla lombalgia cronica?

Prima di tutto è importante definire che la lombalgia può essere:

  • Acuta: si manifesta con un tipo di dolore intenso e di origine infiammatoria in risposta a un evento sollecitante e si risolve in un tempo massimo di 30 giorni
  • Cronica: è caratterizzata da dolore lombare che dura per un periodo di circa 3-6 mesi ed è spesso secondaria alla lombalgia acuta.

A differenza del mal di schiena cronico, il “colpo della strega” è:

  • Più raro
  • Legato a un movimento errato o traumatico
  • Non spontaneo ma ha una causa definibile
  • Più intenso nella sintomatologia
  • Immobilizza il soggetto al contrario del dolore cronico con cui si impara a convivere
  • Si manifesta in maniera violenta e subito acuta

Si risolve in un periodo relativamente breve.

Colpo della strega”: cosa fare?

È credenza radicata ormai da anni quella di curare il mal di schiena con assoluto riposo. Gli studi scientifici e l’esperienza in campo della riabilitazione dimostrano che non è questa la strategia da seguire; anzi l’immobilità prolungata favorisce la perdita di tono muscolare e quindi l’impotenza funzionale e il dolore. D’altra parte, è innegabile che il “colpo della strega” causi l’impossibilità di muoversi liberamente e, di conseguenza, l’esigenza fisica di ricercare una posizione antalgica. Possiamo, quindi, dichiarare che il riposo è solamente un effetto collaterale del mal di schiena e non la cura. Si consiglia di ricercare una posizione che faccia diminuire il dolore ma di mantenerla solo per un periodo breve che non superi le 48h dall’esordio dei sintomi. Anche in questa prima fase è opportuno evitare l’immobilità assoluta cercando di spezzare il “riposo” mobilizzando in maniera delicata la colonna, ad esempio alzandosi di tanto in tanto e camminando per pochi passi.

Superate queste prime ore è raccomandato:

  • Continuare a svolgere le attività quotidiane con cautela e senza sollevare o mantenere pesi
  • Evitare movimenti poco controllati e torsioni della colonna
  • Camminare per brevi tragitti e su terreni pianeggianti
  • Affidarsi a specialisti per trattare i sintomi e prevenire recidive.

“Colpo della strega” e riabilitazione”

Dopo il primo breve periodo, è risolutivo trattare la lombalgia acuta tramite la fisioterapia. Affidarsi a specialisti significa trattare il problema dalla causa, recuperare la funzionalità della schiena e tornare a una buona qualità di vita.

Il fisioterapista, dopo un’attenta valutazione, sarà in grado di progettare un percorso su misura del paziente tenendo conto degli obiettivi a breve e a lungo termine:

  • Controllo del dolore
  • Riduzione dell’infiammazione
  • Rinforzo globale e della core stability
  • Adeguamento delle lunghezze muscolari
  • Rieducazione della postura globale
  • Recupero funzionale
  • Preparazione al ritorno in campo per gli sportivi
  • Educazione domiciliare per imparare come evitare e gestire nuovi eventi acuti.

Il riabilitatore si può avvalere di diverse modalità terapeutiche, come:

  • Terapia manuale
  • Massoterapia decontratturante
  • Mobilizzazione passiva e attiva
  • Chinesi attiva
  • Idrokinesiterapia
  • Terapie strumentali (es. Tecar, Laser, Ipertermia, Sinapsi)
  • Rieducazione posturale (ad esempio con il metodo Mézières)
  • Esercizi attivi di rinforzo
  • Stretching
  • Allenamento dell’equilibrio e della propriocezione.

Eliminati i sintomi e raggiunti tutti gli obiettivi, è consigliabile terminare il percorso con un personal trainer per continuare il recupero funzionale e imparare come e quando tornare all’attività fisica. Solamente un percorso così strutturato e completo permette di trattare e prevenire il “colpo della strega” anche per lunghi periodi.

Testo di Elisa Piccioni

Per saperne di più guarda i video sul nostro canale YouTube


Prenota la tua Visita Gratuita

Vuoi capire l’origine del tuo problema e scoprire quale è l’esame diagnostico più adatto a risolvere la tua problematica?

I nostri i pazienti hanno un canale privilegiato nelle migliori strutture sanitarie di Roma













    Dichiaro di aver letto l'informativa sulla privacy ai sensi dell’ Art. 13 Regolamento UE 2016/679 per la protezione dei dati personali e do il mio consenso al trattamento dei miei dati per l'utilizzo attinente alle attività da me richieste e l'invio di informative ad esse relative.

    Leave a reply