Fisio Point - Fisioterapia a Roma, Riabilitazione, Poliambulatorio, Medical Fitness, Riabilitazione Mal di schienaIl mal di schiena colpisce l’80% della popolazione e il 60% degli italiani rivela di avere un attacco acuto ogni settimana, creando così la maggior causa di infermità lavorativa o disabilità prima dei 45 anni
Nello specifico, i tratti della schiena maggiormente colpiti sono quelli cervicali (cervicalgia) e lombari (lombalgia), che allo stesso tempo sono anche i tratti della colonna con maggiore dinamicità. Non è un caso che in una società in cui il lavoro al computer e la sedentarietà stanno prendendo il sopravvento, le zone che risentano di più siano quelle deputate al movimento.
Nonostante questo, le cause principali di insorgenza del mal di schiena sono molte, come i fattori di rischio:

  • la postura (statica e dinamica)
  • il tipo di lavoro, la forma del piede
  • le calzature
  • posto in cui dormiamo

Questo ci fa capire che è molto difficile evidenziare una causa primaria.

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Aspetti Clinici

Dal punto di vista clinico distinguiamo diversi tipi di mal di schiena:
forme transitorie

  • forme acute
  • forme ricorrenti
  • forme croniche

Questa distinzione viene fatta in base alla frequenza e alla durata del sintomo. In genere, si definisce fase acuta un episodio che si manifesta improvvisamente, può evolvere in forme transitorie o ricorrenti a seconda della frequenza con cui esse compaiono. Lo definiamo cronico quando persiste da più di 3 mesi.

Fisio Point - Fisioterapia a Roma, Riabilitazione, Poliambulatorio, Medical Fitness, mal di schiena

Il dolore può essere di origine neuropatica e non neuropatica.
Il dolore neuropatico seguirà il decorso del tronco nervoso interessato e nella maggior parte dei casi presenta segni neurologici come la perdita di forza, la diminuzione dei riflessi e nei casi più gravi la perdita di tono muscolare.
Quello non neuropatico ha origine da tutte le zone sensibili al dolore tranne quelle nervose; in genere non presenta i segni neurologici e risulta doloroso alla digito pressione.

Cause e fattori di rischio del mal di schiena

Tengo a sottolineare nuovamente che nella maggioranza dei casi il dolore alla schiena risulta essere “aspecifico”, perché non dipende da una singola causa, ma da molti fattori quali

  • obesità
  • fumo
  • postura scorretta
  • lavori pesanti
  • prolungata stazione eretta
  • movimenti non corretti
  • stress

Mentre i fattori di rischio, come si può vedere, sono abbastanza “classici”, le cause sono più numerose. Le più comuni sono:

  • malformazioni congenite (vertebre fuse o spina bifida)
  • tumori: numerosi sono quelli maligni, primari e secondari che causano dolore alla colonna.

Invece tra quelli che si presentano in età giovanile abbiamo

  • osteoma osteoide
  • lesioni traumatiche
  • disturbi metabolici: osteoporosi o di natura endocrina
  • malattie infiammatorie: reumatiche (artrite reumatoide o spondilite anchilosante), batteriche (spondiliti o disciti) anche da complicanze post-chirurgiche
  • cause meccaniche di instabilità scheletrica, disco-legamentosa o da deficit muscolare
  • cause degenerative (spondiloartrosi, sindrome faccettaria)
  • discopatie da protrusione o ernia discale
  • cause meccaniche estrinseche: scoliosi idiopatica, patologie o lesioni vascolari (aneurisma o dissecazione dell’aorta), urogenitali o ginecologiche

Aspetti bio-psico-sociali

Merita qualche parola in più questo argomento, dato che è stato appurato che di lombalgie “pure” ce ne sono veramente poche, la maggior parte sembrano essere influenzate da un quadro sociale che molte volte si assomiglia!

Recenti studi inquadrano questo aspetto come un vero e proprio “precursore” del dolore alla schiena, in quanto è stato riconosciuto uno stato di depressione, ipocondria o isterismo nei pazienti con dolore per lo più cronico. Purtroppo questo dobbiamo tenerlo da conto visto che inevitabilmente influirà sui tempi del trattamento.

Diagnosi del mal di schiena

Dopo queste premesse, è intuitivo che la diagnosi può essere molto difficile da elaborare. Possiamo sicuramente osservare la postura e le caratteristiche del paziente e andare a cercare alcune “red flags” che necessiteranno di esami più approfonditi per creare una diagnosi differenziale.

In genere il mal di schiena si presenta come un dolore di origine muscolo-scheletrica che con un trattamento farmacologico standard riesce a spegnersi in pochi giorni, o comunque diventa “meno acuto”.

Se il dolore alla schiena persiste dopo la 4 settimana di trattamento che, oltre ai farmaci, comprenderà esercizi antalgici e fisioterapia, allora verrà richiesta una Rx del tratto interessato della colonna, anche se gli esami che ci daranno maggiori informazioni sono la risonanza magnetica e la TC.

Rimedi per il mal di schiena

Per quanto riguarda la cura per il mal di schiena, non è stato riscontrato un trattamento specifico che abbia effetti certi nella risoluzione del problema, proprio perché ogni paziente reagisce soggettivamente.

La terapia farmacologica risulta essere la più utilizzata per alleviare il dolore: i FANS (non steroidei) risultano essere i più utilizzati anche se non hanno risultati diversi dal placebo; farmaci anti-depressivi sembrano avere un ottimo effetto in pazienti che necessitano di una terapia che influisca anche sull’umore oltre che sul dolore; farmaci mio-rilassanti vengono usati in acuto per ridurre lo spasmo muscolare.

La fisioterapia e l’esercizio terapeutico sono consigliati soprattutto in una fase cronica dove risultano essere molto efficaci anche nella prevenzione di un’eventuale riacutizzazione e nella gestione della fase di “non dolore”.

La chirurgia risulta essere un’opzione solo in gravi casi di deficit neurologico o ingestibilità del dolore derivante da compressione dell’ernia che verrà asportata (anche se è ad alto rischio di recidiva).

Prevenzione del mal di schiena

Per prevenire il mal di schiena è preferibile lavorare sui fattori di rischio e le cause del dolore. Mantenendo o modificando lo stile di vita in un modo più sano possibile potrà aiutarci a prevenire i sintomi come:

  • controllare il sovrappeso e seguire una dieta corretta
  • limitare il tabagismo
  • limitare, per quanto possibile, lo stress
  • mantenere una colonna “funzionale”, ovvero fare degli esercizi che permettano di allenare anche la muscolatura profonda della colonna
  • esercizi di respirazione per alleggerire le pressioni sui diaframmi, e avere di conseguenza meno carico sulla colonna
  • cercare di correggere difetti posturali o qualsiasi cosa renda il nostro corpo meno “economico” a livello energetico
  • allenare il core, ovvero tutta la muscolatura del tronco affinché sia “funzionale” nei movimenti più a rischio
  • dormire in maniera corretta e su un sistema di riposo adeguato
  • sollevare carichi nel modo corretto, quindi senza flettere la colonna ma flettendo le ginocchia ed evitando torsioni. “EVITARE di sollevare carichi pesanti”
  • usare calzature comode se dobbiamo stare troppo in piedi
  • cercare di stare il meno tempo possibile seduti o quanto meno usare sedie confortevoli
  • fare esercizi di mobilità e stretching per mantenere il più possibile la colonna e la muscolatura flessibili

Testo di Claudio Paolacci

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