La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è la forma più comune di iperandrogenismo, ed è tra le più comuni patologie endocrine delle donne, con un’incidenza del 5-10% in età riproduttiva, attestandosi come una delle cause principali di irsutismo e infertilità.

Cos’è la sindrome dell’ovaio policistico?

La PCOS si presenta come una disfunzione endocrino-metabolica definita dalla presenza di almeno due delle tre seguenti condizioni:

  • oligo-anovulazione (ovulazione infrequente o irregolare)
  • iperandrogenismo biochimico (elevati livelli di androgeni nel sangue, ad es. testosterone) e/o iperandrogenismo clinico (acne da moderata a grave, irsutismo e alopecia)
  • presenza di cisti multiple a carico di una o di entrambe le ovaie all’esame ecografico

Ed è caratterizzata da una condizione di:

  • iperproduzione di androgeni da parte delle ovaie
  • insulino-resistenza (IR)
  • iperinsulinemia (elevati livelli di insulina nel sangue)
  • produzione aciclica degli estrogeni

Cause della sindrome dell’ovaio policistico

Il processo di insorgenza è complesso e non è stato ancora chiarito del tutto. L’iperproduzione di androgeni da parte delle ovaie, secondo alcune ipotesi, è da imputare all’IR e all’iperinsulinemia (livelli sopra la norma di insulina nel sangue) generalmente presenti in queste pazienti.

Sintomi della sindrome dell’ovaio policistico

Da un punto di vista clinico è considerata una sindrome eterogenea che si presenta con un ampio spettro di sintomi quali:

  • acne
  • irsutismo – un’aumentata presenza di peluria in diverse zone del corpo, tra cui guance, labbro superiore e mento
  • oligoamenorrea – intervallo tra due cicli mestruali superiore a 40 giorni
  • obesità – indice di massa corporea uguale o superiore a 30

Sintomi che compaiono in maniera lenta e graduale a partire dall’età puberale.Nelle pazienti obese, rispetto a quelle normopeso, si osservano un’irregolarità del ciclo e un irsutismo più marcati, una ridotta tolleranza al glucosio o un diabete mellito di tipo 2 e un maggior tasso di infertilità, presente nel 40-70% delle pazienti.

La PCOS è una patologia a lenta evoluzione per questo, in assenza di trattamento si assiste a un progressivo peggioramento dei sintomi, tra i quali l’obesità e l’irsutismo tendono a peggiorare ulteriormente con la menopausa.

Fattori di rischio correlati alla sindrome dell’ovaio policistico

Gli effetti della PCOS si estendono oltre l’asse riproduttivo, difatti, le donne con questa patologia sono a rischio di sviluppare anomalie metaboliche e cardiovascolari tipiche della sindrome metabolica. Questa caratteristica fa sì che la PCOS possa essere considerata come una forma sesso-specifica della sindrome metabolica, associandosi a rischi per la salute a lungo termine quali:

  • ridotta tolleranza al glucosio
  • diabete mellito di tipo 2
  • malattie cardiovascolari

Così anche l’iperandrogenismo porta ad avere un rischio aumentato verso lo sviluppo di:

  • carcinoma endometriale
  • patologie benigne della mammella
  • dislipidemia (aumento delle LDL e riduzione delle HDL)
  • ipertensione arteriosa
  • malattie cardiovascolari aterosclerotiche

Vi sono poi dei fattori di rischio condizione-specifici, come nel caso delle gravidanze in cui le pazienti presentano un rischio aumentato di andare incontro a:

  • diabete gestazionale
  • gestosi
  • parti prematuri
  • morbilità e mortalità perinatale

Prevenzione della sindrome dell’ovaio policistico

Abbiamo visto come l’insorgere del sovrappeso e dell’obesità in questa condizione vada a far esacerbare i sintomi tipici di questa patologia, è quindi evidente quanto un intervento mirato al mantenimento di una situazione di normopeso sia di fondamentale importanza, meglio ancora se di natura preventiva. Per questo, gli endocrinologi sottolineano come essendo l’adolescenza il periodo più comune in cui si presenta questa patologia, questo sia un momento cruciale per la diagnosi poiché, coincidendo con il momento in cui molte pazienti iniziano a ingrassare, la sua individuazione consente di poterne valutare e trattare per tempo i rischi metabolici, cardiovascolari e i problemi dermatologici e psicologici. Non sempre però si riesce ad avere una diagnosi precoce di questa sindrome, data una serie di complicazioni diagnostiche che comporta l’età puberale.

Trattamento dell’ovaio policistico

L’approccio terapeutico si pone come obiettivi la correzione dell’iperandrogenismo, dell’iperinsulinemia, il ripristino della regolarità dei cicli mestruali e della fertilità. Nelle donne con PCOS è essenziale la gestione del peso corporeo, in ottica di mantenimento o ripristino di una condizione di normopeso, che in molti casi è efficace nella regolazione dell’ovulazione e il normale ciclo mestruale, garantendo il recupero della fertilità; inoltre, il calo ponderale migliora l’irsutismo, il profilo lipidico e riduce l’IR.

Al fine di raggiungere questi obiettivi la terapia si avvale di:

  • Approccio farmacologico, stabilito dall’endocrinologo, che prevede la somministrazione di antiprogestinici, farmaci antiandrogeni e metformina.
  • Intervento sullo stile di vita, attraverso un adeguamento della dieta per garantire un equilibrato apporto calorico ed esercizio fisico

Quest’ultimo punto, la modifica dello stile di vita, rimane la gestione di prima linea per migliorare i fattori di rischio metabolico, cardiovascolare e riproduttivo.

Attraverso un piano di allenamento ben strutturato è infatti possibile produrre un rapido miglioramento:

  • nella sensibilità insulinica e prevenzione del diabete mellito di tipo 2
  • della composizione corporea
  • dell’assetto lipidico con un aumento delle HDL e una riduzione delle LDL
  • nella riduzione nei fattori di rischio cardiovascolare

Inoltre, in pazienti sovrappeso/obese, una perdita di peso del 5-10% rispetto al peso corporeo iniziale può essere sufficiente per la riduzione dell’iperandrogenismo e dei livelli di insulina circolante, così come una riduzione del 10% in donne obese si è dimostrata efficace nel migliorare i profili ormonali, la regolarità mestruale, l’ovulazione e i tassi di gravidanza.

Testo di Michele Ruscio

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