L’equitazione è una disciplina completa; è l’unico sport in cui si associa l’esercizio fisico all’aspetto relazionale uomo-animale e la riuscita degli obiettivi atletici dipende strettamente dal rapporto instaurato tra questi.

Per questa ragione possiamo affermare che l’equitazione non è un semplice sport ma è una disciplina che prevede, oltre all’allenamento fisico, la crescita della persona dal punto di vista psicologico. Il rapporto che si crea tra cavaliere e cavallo è senza dubbio l’aspetto più bello e si basa su una relazione empatica, di rispetto, fiducia e collaborazione.

Quali sono i benefici dell’equitazione?

Dal punto di vista fisico, l’equitazione apporta numerosi benefici. Basta pensare che lo stare in sella è frutto di un gioco di equilibri e coordinazione motoria. L’equitazione, quindi, migliora il sistema dell’equilibrio, la propriocezione e la postura del soggetto che la pratica senza dimenticare l’aumento dei riflessi e della mobilità articolare. Inoltre, cavalcare, come tutti gli sport, stimola e potenzia il sistema cardiovascolare.

Oltre ai benefici fisici, l’equitazione migliora, senza dubbio, lo stato di salute mentale del soggetto. Il contatto, prolungato nel tempo, con il cavallo diventa momento di conforto e distrazione nei periodi difficili. Il cavallo diventa amico dell’uomo e la relazione arricchisce la persona.

L’equitazione diventa, a volte, una vera e propria terapia per pazienti con disabilità mentali e fisiche.

Praticando lo sport ci si scontra con nuove responsabilità, si acquisisce maggiore sicurezza e aumenta l’autostima.

Quali muscoli si allenano con l’equitazione?

Per ottenere dei buoni risultati è fondamentale riuscire a diventare un tutt’uno con il cavallo. Salire in sella e farsi trasportare dall’animale è assolutamente insufficiente, c’è bisogno della collaborazione del cavaliere, e non poca.

L’equitazione, infatti è uno sport molto faticoso e diventa un vero e proprio allenamento Total body.

Per riuscire a rimanere in equilibrio bisogna mantenere una corretta postura e il bacino deve mantenere dei punti di contatto (il sacro e le tuberosità delle anche) con la sella.

Per mantenere tale assetto entrano in gioco diversi gruppi muscolari di seguito elencati in base alla loro regione anatomica di riferimento.

  1. Arto inferiore:
  • Adduttori della coscia: per rimanere in sella occorre “stringere le gambe” verso il corpo del cavallo. Questi muscoli sono molto sollecitati in equitazione e spesso causa di dolore e infortuni.
  • Muscoli della gamba: hanno il ruolo di mantenere gli arti inferiori a contatto con il cavallo per favorire stabilità e rapidità dei comandi.
  • Flessori del piede: mantengono il piede a martello, con il tallone verso il basso.
  1. Colonna e torace, fondamentali per mantenere la postura e comandare al cavallo di muoversi in direzioni diverse:
  • Muscoli della colonna vertebrale
  • Core stability
  • Addominali
  1. Arto superiore, svolge principalmente l’azione di prensione delle redini e bilancia il corpo nei momenti di mancato equilibrio:
  • Bicipite e tricipite
  • Muscoli dell’avambraccio e delle dita

Quali sono gli infortuni più comuni?

Gli infortuni nell’equitazione sono comunemente conseguenza della caduta del cavaliere dal cavallo. L’impatto dell’atterraggio può causare traumi più o meno gravi e in divere sedi.

I traumi possono riguardare:

  • Gli arti superiori: il cavaliere cerca di frenare o evitare la caduta facendo forza sulle braccia procurandosi lussazioni di spalla, fratture di gomito
  • Gli arti inferiori: cadendo da un’altezza considerevole, il cavaliere può andare incontro a traumi di alto impatto delle gambe che causano fratture o a distorsioni di ginocchio o caviglia
  • Colonna e bacino: le lesioni o contusioni di tronco, schiena, sacro e bacino, sono i traumi più frequenti e, a volte, i più pericolosi. Nell’equitazione la schiena è coinvolta anche per l’insorgenza di dolore senza un vero e proprio trauma, tanto da poter parlare di “mal di schiena del cavaliere”, che approfondiremo di seguito.

Il mal di schiena del cavaliere

Nell’equitazione la schiena del cavaliere subisce molte sollecitazioni dovute all’attività fisica del cavallo, che costituiscono dei veri e propri microtraumi.

D’altra parte anche il cavallo è condizionato dallo stato di salute e dall’assetto posturale della schiena del cavaliere: retrazioni o deviazioni, della muscolatura della colonna, influiscono sull’equilibrio globale della coppia individuo-animale, portando con sé numerosi compensi che a loro volta causano mal di schiena al cavaliere.

È molto comune che il cavaliere accusi mal di schiena già da quando è in sella e sia costretto a interrompere l’attività sportiva.

Senza entrare troppo nello specifico dell’anatomia e della biomeccanica della colonna vertebrale, è importante sapere che la postura richiesta durante la cavalcata modifica completamente le fisiologiche curve della nostra schiena. In sella, quindi, è inevitabile una distribuzione dei carichi sulla colonna diversa da quella a cui siamo abituati; questa condizione, se non trattata con una buona preparazione atletica e/o con la fisioterapia, può condurre il cavaliere a mal di schiena ricorrenti.

Trattamento e prevenzione del “mal di schiena del cavaliere”

Quanto detto finora potrebbe portarci a pensare all’equitazione come uno sport dannoso per la schiena, ma non è così. I continui microtraumi sulla colonna e la postura specifica per la cavalcata non hanno rilevanza nei soggetti sani e ben allenati.

È consigliato a tutti i cavalieri, o a chi si appresta a diventarlo, di seguire un programma di preparazione atletica studiato da un chinesiologo specializzato per raggiungere gli obiettivi prefissati e prevenire spiacevoli infortuni.

D’altra parte è fondamentale trattare tempestivamente con la fisioterapia il dolore alla schiena fin dall’esordio. Il fisioterapista, avendo cura delle esigenze del paziente, potrà avvalersi di diverse tecniche e strumentazioni (es: tecarterapia e laserterapia).

La prima fase della fisioterapia avrà i seguenti obiettivi:

  • Controllo del dolore
  • Riduzione dell’infiammazione
  • Recupero dell’articolarità della colonna.

In un secondo momento, la riabilitazione mirerà al recupero funzionale e al ritorno all’attività sportiva. In questa fase si potrà associare la terapia riabilitativa all’attività fisica svolta con un chinesiologo professionista.

Per un cavaliere che soffre di lombalgia è necessario un mantenimento dei risultati anche a lungo termine, ad esempio con cicli di rieducazione posturale che compenserà le deviazioni richieste durante l’equitazione.

Testo di Elisa Piccioni

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