Che cos’è la dorsalgia?

La dorsalgia è una “sensazione di dolore localizzato che interessa la regione dorsale o toracica della colonna vertebrale, tra la base del collo e il diaframma (tra le vertebre dorsali D1-D12) ”. È un disturbo molto diffuso tra la popolazione adulta o anziana e rappresenta, in età lavorativa, la prima causa di assenza dal lavoro. Secondo degli studi la percentuale di dolore dorsale è pari al 13,6 % , rispetto al dolore cervicale del 20,6%, e a quello lombare, 36,4%.  Le donne sono due volte più colpite degli uomini.

Quali sono i segni e sintomi?

La sintomatologia più diffusa nei pazienti che soffrono di dolore dorsale comprende:

  • Fitte improvvise
  • Dolore costante dietro la schiena
  • Intorpidimento e formicolio a spalle, braccia e mani
  • Affaticamento nei movimenti
  • Rigidità muscolare
  • Irrigidimento del collo
  • Difficoltà a camminare
  • Ritenzione urinaria
  • Respirazione difficoltosa.

Quali sono le cause della dorsalgia?

Definire le possibili cause di una dorsalgia è difficile, ogni individuo presenta una conformazione toracica personale e la sua motilità è influenzata dallo stile di vita e dalle attività quotidiane svolte.

Possiamo parlare di dorsalgia:

1) di origine cervicale

2) da postura

3) pura

4) di origine viscerale

5) di origine psicologica.

I fattori di rischio che predispongono alla dorsalgia sono: sedentarietà, obesità, lavoro fisico logorante, come l’operaio o l’agricoltore, e fattori ereditari.

Classificazione ed evoluzione della dorsalgia

Il dolore dorsale presenta una serie di caratteristiche specifiche che permettono di classificarlo in:

  • DOLORE ACUTO: descritto come trafittivo o urente (ovvero con sensazione di bruciore), che compare improvvisamente in stato di pieno benessere, in seguito a un particolare evento traumatico.
  • DOLORE SUBACUTO: è un tipo di dolore che può permanere da 1 a 3 mesi con diversi livelli di intensità; richiede l’attenzione di un medico sia per una diagnosi precisa che di un trattamento mirato, per via della disfunzione sociale e lavorativa che provoca.

DOLORE CRONICO: è un dolore di tipo sordo, gravativo e costante nel tempo che può durare dai 4 ai 12 mesi, esiste la possibilità che diventi persistente nel tempo con brevi intervalli di remissione. Spesso alla base vi sono uno stile di vita e un lavoro eccessivamente sedentario, associati a un’insufficiente attività fisica.

Valutazione e diagnosi della dorsalgia

Il dolore dorsale è molto diffuso, ma cosa devi fare se ne soffri anche tu?

Il consiglio è di rivolgerti a uno specialista che procederà con un’attenta valutazione supportata, quando necessario, da alcuni esami diagnostici.

La valutazione comprende:

1) ESAME OBIETTIVO E SCRUPOLOSO DEL RACHIDE DORSALE

Il primo passo è un’attenta ispezione a paziente spogliato e in piedi, in modo da poter facilmente apprezzare eventuali alterazioni cutanee e posturali.

2) DIAGNOSI DIFFERENZIALE

Utile per escludere altre patologie concomitanti, come:

  • Lesioni indicative di Psoriasi o di Herpes Zoster
  • Tumore
  • Anomalie Posturali: Ipercifosi, Scoliosi, Dismetrie Scapolari di Rilievo

3) PALPAZIONE

La palpazione della colonna vertebrale dorsale si effettua a paziente prono e consiste nella digitopressione delle vertebre, delle arcate costali posteriori e delle aree muscolari paravertebrali, allo scopo di individuare punti o zone dolenti o dolorabili.

4) ESAME DELLA MOTILITÀ

Per evidenziare presenza ed entità delle limitazioni funzionali associate a molte patologie della colonna dorsale.

5) SEGNI NEUROLOGICI (CENTRALI E PERIFERICI)

A completamento dell’esame della colonna dorsale, devono essere sempre ricercati segni neurologici indicativi di compressione midollare, sofferenza radicolare e segmentaria a origine dorsale.

Gli esami strumentali più comunemente richiesti sono:

  1. RX DEL TORACE: rappresenta la tecnica base, rapida e poco costosa. La radiografia è utile per identificare le fratture, la presenza di cuneizzazioni vertebrali in dimorfismi del rachide, la malattia articolare degenerativa (spondiloartrosi), il restringimento dello spazio discale intervertebrale e molte malattie ossee e tumori della colonna.

2) La TAC: è più specifica ed è utile per evidenziare le lesioni dell’osso.

3) La RMN: è più indicata per le patologie delle parti molli della colonna, per accertare lesioni epidurali, intradurali e intra-assiali del midollo spinale quali tumori, cisti e placche demielinizzanti. La Risonanza è utile per diagnosticare:

– Patologie discali (discopatie, ernie o protrusioni discali), peraltro rare a livello dorsale

– Tumori (vertebrali, epidurali, meningei, intradurali e del midollo).

Meno comunemente vengono richieste:

4) La SCINTIGRAFIA OSSEA: utile nel sospetto di metastasi ossee

5) La MINERALOMETRIA OSSEA (moc): per escludere o confermare un quadro di osteoporosi

6) Gli ESAMI DEL SANGUE.

Quali rimedi alla dorsalgia?

Per il trattamento della dorsalgia è più frequentemente indicato il trattamento conservativo, che include la somministrazione di farmaci quando prescritti dal medico in concomitanza alla fisioterapia.

Intervento integrato di tipo farmacologico:

In base alla fase in cui si trova la dorsalgia possono essere indicati farmaci diversi.

In fase acuta: hanno mostrato una certa efficacia il paracetamolo (sia singolarmente che in associazione con la codeina) e i FANS. I miorilassanti mostrano una certa efficacia in fase acuta, mentre in fase cronica il loro beneficio è molto limitato.

In fase cronica: hanno maggior funzionalità i farmaci analgesici oppioidi.

Negli ultimi anni, si sta diffondendo come terapia analgesica l’infiltrazione dei muscoli paravertebrali con ossigeno-ozono, che ha dimostrato un’azione analgesica, antinfiammatoria e miorilassante importante per la cura delle patologie del rachide.

Intervento riabilitativo

La riabilitazione è finalizzata a:

  • Correggere le posture
  • Decontratturare la muscolatura
  • Insegnare al paziente il superamento delle abitudini di vita, posturali, respiratorie patogene
  • L’apprendimento di uno stile di vita più funzionale e una gestione più salutare del proprio corpo

Il fisioterapista può decidere di affiancare alla terapia manuale riabilitativa la terapia strumentale che nella fase acuta prevede:

Nella fase subacuta e cronica la fisioterapia comprende:

  • Terapia manuale che permette la diagnosi dei dolori vertebrali comuni attraverso un esame clinico funzionale (esame segmentario) e il loro trattamento con tecniche specifiche (massoterapia, mobilizzazioni e manipolazioni)
  • Rieducazione vertebrale
  • Correzione gestuale e posturale.

Il programma riabilitativo della dorsalgia richiede l’intervento sinergico di differenti figure professionali che operano secondo una filosofia condivisa in un’ottica olistica, in cui il benessere globale del paziente rappresenta l’obiettivo primario comune.

Testo di Elisa Sordi

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