Testo di Elisa Piccioni

La sindrome della bandelletta ileotibiale è la causa di dolore al ginocchio più comune, soprattutto nei corridori e nei ciclisti.

Cos’è e dove si trova la bandelletta ileotibiale?

Per poter approfondire l’argomento, è utile dedicarsi prima a dei cenni di anatomia. La bandelletta ileotibiale è l’inserzione dei tendini del grande gluteo e del tensore della fascia lata nella porzione laterale del ginocchio tramite uno strato di tessuto fibroso. Nello specifico, si tratta della zona di ispessimento della fascia lata. Origina dall’osso pelvico e, attraversando la coscia, si inserisce lateralmente alla tibia, immediatamente sotto al ginocchio. Essendo un tessuto spesso e fibroso le sue funzioni sono:

  • Protezione dei muscoli laterali della coscia
  • Supporto nelle azioni del muscolo grande gluteo e tensore della fascia lata

Stabilizzazione del ginocchio, soprattutto di quello che rimane a terra quando si alza l’altro piede, come durante la corsa o la camminata.

Sindrome della bandelletta ileo tibiale: le cause

Quando parliamo di sindrome della bandelletta ileotibiale ci riferiamo a uno stato infiammatorio che causa dolore laterale al ginocchio. Si tratta di una patologia da sovraccarico funzionale, quindi, la causa sta nella ripetizione continua di movimenti e gesti atletici che sollecitano la bandelletta. Durante le nostre attività, la bandelletta scorre su una porzione del femore, questo evento è fisiologico, ma quando le sollecitazioni sono ripetute ed eccessive la condizione può diventare patologica e scaturire irritazione e poi infiammazione. I fattori che favoriscono la sindrome sono:

  • Impotenza funzionale
  • Utilizzo di scarpe non adatte
  • Corsa in discesa o in salita su terreni non idonei
  • Scarsa elasticità della bandelletta ileotibiale
  • Preparazione fisica non adeguata.

Quali sono i sintomi della sindrome della bandelletta ileo tibiale?

Il sintomo principale è il dolore alla regione laterale del ginocchio.

Inizialmente tale dolore si manifesta solo dopo l’attività fisica, ma quando l’infiammazione aumenta diventa costante anche nei semplici gesti quotidiani. A questo punto la sensazione dolorosa si può irradiare in alto o in basso rispetto al ginocchio e a volte si può presentare anche gonfiore. L’attività fisica diventa limitata dai sintomi e dalla rigidità articolare conseguente.

Sindrome della bandelletta Ileo-Tibiale (SBIT)

Una scarsa forza muscolare, scarpe non adatte, terreni in pendenza non idonei, lunghi percorsi sono fattori predisponenti alla sindrome della bandelletta ileo-tibiale. Si tratta di una sindrome da sovraccarico che comporta l’infiammazione della bandelletta, costituita dai tendini grande gluteo e tensore della fascia lata, e che si inserisce nella porzione esterna del ginocchio. È detta anche “ginocchio del corridore”, si manifesta con dolore acuto al ginocchio. In un primo momento il dolore si fa sentire solo durante la corsa, quando la patologia avanza, invece, si percepisce anche nella quotidianità. Il trattamento è conservativo ci si può aiutare con ghiaccio, terapie strumentali e stretching, il riposo iniziale è fondamentale.

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi di sindrome della bandelletta ileotibiale si basa prettamente sull’esame obiettivo raramente si deve ricorrere a esami diagnostici per escludere patologie associate. Alla valutazione il paziente riferisce dolore al ginocchio che aumenta alla palpazione e un’anamnesi approfondita porta alla luce fattori predisponenti l’infiammazione. In aggiunta il professionista somministra test specifici come il test di Renne e il test di Noble.

Come si cura la sindrome della bandelletta ileotibiale

Se ti riconosci nel quadro descritto e ti stai chiedendo come curarti devi sapere che il trattamento elettivo per la sindrome della bandelletta ileotibiale è conservativo.

In un primo momento è necessario limitare o modificare l’attività sportiva per permettere al trattamento di procedere senza sollecitazioni scorrette e interferenze. Adattare gli allenamenti non significa riposo assoluto, questo si mostra essenziale solo quando il dolore è molto acuto: 8/9 in una scala VAS. Il rientro allo sport sarà graduale e avverrà solo dopo l’eliminazione dei sintomi. In questa fase il ghiaccio ha ottimi effetti nel controllo dell’infiammazione e del dolore.

È fondamentale affidarti ad un professionista, che si occupa di programmare un percorso fisioterapico che ti permetterà il recupero funzionale. In questi casi la fisioterapia prevede:

  • Utilizzo di terapia strumentale on azione antalgica e antinfiammatoria, ad esempio laserterapia, tecarterapia e crioultrasuoni
  • Mobilizzazione per il recupero dell’articolarità limitata a lungo dal dolore
  • Esercizi attivi per rinforzare la muscolatura
  • Stretching per elasticizzare la bandelletta ileotibiale e le strutture circostanti
  • Tecniche manuali e manipolazione fasciale per ridurre la retrazione
  • Rieducazione del passo e del carico
  • Recupero funzionale, allenamento dell’equilibrio e della propriocezione.

Raggiunti i primi obiettivi, spariti i sintomi e recuperata la condizione fisiologica, è indicato proseguire il percorso con un personal trainer per la fase di riatletizzazione. Il professionista ti seguirà passo dopo passo nella preparazione fisica e nello studio del gesto atletico, andando così a eliminare i fattori che causano l’infiammazione della bandelletta ileotibiale. Solo così, con un percorso personalizzato e completo, il tuo ritorno allo sport sarà sicuro e privo di rischi.

 

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