Perché scegliere il ciclismo?

Il ciclismo per passione, mezzo di trasporto e sfida competitiva sta crescendo sempre più in Italia e nel mondo. 

I benefici del ciclismo sono ben evidenziati dalla letteratura scientifica con studi che sottolineano come un determinato allenamento in bici, costante nel tempo, apporti miglioramenti sulla fitness e riduca i rischi collegati alle cause di mortalità come patologie cardiovascolari, cancro e obesità. 

I benefici sono anche ad appannaggio del comportamento sociale: la scelta di utilizzare la bici per gli spostamenti riduce incidenti, traffico e inquinamento.

Inoltre, il naturale basso impatto che ha il ciclismo, utilizzato come attività ricreativa o mezzo di trasporto, lo rende una disciplina adeguata alla riabilitazione, così come al fitness.

Quali sono i traumi associati al ciclismo?

Nonostante i tanti benefici correlati a questa disciplina sportiva, tra tutti gli sport, il ciclismo sembra avere in assoluto il più alto numero di infortuni annui seguito da basket e football.

Un’ampia varietà di traumi può derivare da incidenti in bicicletta quando si viaggia ad alta velocità o durante le competizioni sportive, in quanto ogni parte del corpo del ciclista è esposta a lesioni. Se la bicicletta, in particolare la ruota anteriore, si arresta improvvisamente, il ciclista può sperimentare un’accelerazione angolare tale che la velocità al momento dell’impatto sia ancora maggiore della velocità di guida.

Fattori di rischio associati al ciclismo

I fattori di rischio più comunemente legati agli infortuni associati al ciclismo sono l’inesperienza e la mancanza di controllo prima della guida.

Altri fattori predisponenti sono:

  • Il sesso maschile 
  • Il mancato utilizzo del casco 
  • L’età compresa tra i 9 e i 14 anni 
  • La guida spericolata 
  • Le attività competitive

Classifichiamo le lesioni del ciclismo

Le lesioni più frequenti nel ciclismo possono essere suddivise in due gruppi: lesioni da uso eccessivo e/o lesioni da trauma.

Lesioni da sovraccarico:

I più comuni fattori di rischio associati al ciclismo per uso eccessivo sono l’assenza di condizionamento, cioè di una preparazione fisica di base, che espone il ciclista ad una serie di infortuni. 

Spesso le cause sono da ricercare in uno squilibrio muscolare che può colpire tutta la catena cinetica. Si riscontra frequentemente una minore attivazione dei glutei e degli adduttori. Gli squilibri muscolari possono causare distorsioni di caviglia, dolore anteriore di ginocchio e non solo.

Dolore al collo e mal di schiena sono estremamente comuni nei ciclisti, di cui si riscontra una frequenza nel 60% dei pazienti. 

La neuropatia ulnare, caratterizzata da formicolio, intorpidimento e debolezza delle mani è comune nei ciclisti dopo diversi giorni di guida. 

Per prevenire lesioni o irritazioni legate alla sella può essere utile regolare l’altezza del sedile, l’angolo, la posizione anteriore e l’altezza dello sterzo oltre alla modifica della sella stessa. L’imbottitura della sella e dei pantaloncini gioca un ruolo importante. Problemi collegati alla sella includono lo sfregamento, la follicolite perineale e foruncoli, noduli perineali sottocutanei, la neuropatia pudendale, l’impotenza maschile, uretrite traumatica e una varietà di trauma alla vulva. 

Il montaggio improprio della bicicletta può anche portare a problemi come borsite trochanterica, tendinitie, e la sindrome del dolore patellofemorale anche detta “ginocchio del motociclista”. 

Sono ugualmente frequenti nei ciclisti parestesia del piede, metatarsalgia, occasionalmente tendinopatia del tendine d’Achille e fascite plantare.

Ricapitolando tra le lesioni per overuse troviamo:

  • Mal di schiena 
  • Neuropatie del nervo ulnare e mediano per l’impugnatura dello sterzo
  • Borsite trocanteri dell’anca
  • Tendinopatie dell’ileopsoas
  • Dolore anteriore del ginocchio
  • Metatarsalgia del piede,
  • Fascite plantare 
  • Tendinopatia del tendine d’Achille

Lesioni da trauma

Per quanto riguarda i traumi, quelli che possiamo riscontrare nei ciclisti derivano da diversi fattori quali le condizioni stradali, errori dell’operatore e incidenti con altri veicoli.

 

La maggior parte delle lesioni traumatiche coinvolgono i tessuti molli e la pelle, seguiti da fratture e concussioni. Le lesioni traumatiche nel ciclismo tendono a colpire principalmente l’arto superiore e la testa ma non risparmiano gli arti inferiori.


Tra le lesioni da trauma ci sono:

  • Fratture del cranio 
  • Concussioni 
  • Contusione cranica
  • Fratture arto inferiore e superiore 
  • Lussazioni arto inferiore e superiore 
  • Stiramenti muscolari 
  • Abrasioni, contusioni, lacerazioni ed escoriazioni cutanee. 

Spesso insorge un’importante componente psicologica: la paura di tornare a pedalare dopo un infortunio in bicicletta, traumatico fisicamente ma anche emozionalmente, questa è una condizione riscontrata frequentemente nella nostra pratica clinica. 

Questo è il motivo per cui è importante affidarsi a professionisti che prendano in carico il paziente in tutta la sua complessità.

Gli avanzamenti della medicina sportiva hanno permesso a tanti atleti, e meno atleti, di ritornare al ciclismo in tempi più o meno brevi.

In cosa consiste la riabilitazione del ciclista?

Che sia per lesioni da sovraccarico o da traumi, la riabilitazione del ciclista coinvolge l’identificazione e correzione di fattori biomeccanici sia del ciclista che fattori riguardanti la bicicletta. 

Nel nostro centro la valutazione del ciclista inizia con una dettagliata storia dell’infortunio o del discomfort, la valutazione di sintomi sia durante la pedalata che dei sintomi da rilevare quando non si è in bicicletta. 

Per noi risulta importante indagare le attività correlate al ciclismo, cioè quella serie di attività di cornice al ciclismo che riguardano scalate, sprint, tragitti a lunga distanza, e/o specifici movimenti che possono provocare i sintomi.

Alcune patologie degenerative delle articolazioni possono influenzare la meccanica del ciclismo ed è per questo che sarà necessario valutare un eventuale accomodamento della bicicletta. 

Una storia clinica del paziente che fa ciclismo include la valutazione del tipo di disciplina ciclistica che si pratica, il tipo di allenamento, nonché degli infortuni precedenti.

La valutazione clinica è basata sui sintomi che lamenta il paziente. Rispetto alla diagnosi il progetto riabilitativo ha il compito di diminuire il dolore, correggere squilibri muscolari e lavorare anche sulla fitness. 

La prevenzione è un importante aspetto della riabilitazione, quando i sintomi sono scomparsi e la limitazione funzionale è superata, un programma di allenamento specifico per la disciplina sportiva e costruito ad hoc per il paziente/ciclista è indispensabile per evitare eventuali future lesioni, soprattutto associate al sovraccarico.

Testo di Chiara Gallo

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