Cos’è la fibromialgia?

La fibromialgia è una malattia cronica, che colpisce le strutture muscolo-scheletriche. È caratterizzata da un dolore esteso a tutto il corpo, tale da rendere la vita di chi ne soffre un vero incubo, avendo importanti ripercussioni anche su sonno e umore. È detta anche “sindrome fibromialgica” in quanto diversi sono i disturbi clinici che possono comparire contemporaneamente. La fibromialgia è una malattia molto diffusa, seppure la difficoltà nel diagnosticarla impedisca una stima esatta delle persone che ne soffrono. Le più colpite sono le donne (90% dei casi) e sembra esserci una certa familiarità, soprattutto tra madre e figlia. La fibromialgia, inoltre, può essere associata anche ad altri disturbi come stress, ansia e depressione.

Cause della fibromialgia

Gli studiosi non hanno ancora individuato la causa primaria della malattia, dovuta a diversi motivi scatenanti. Tuttavia, le ultime ricerche parlano di “sindrome da ipersensibilizzazione”. Per capire tale problema bisogna ricordare che il nostro corpo comunica tanto con il mondo esterno quanto con quello interno, fatto di organi e sistemi. Per far sì che tale comunicazione avvenga, il corpo deve captare gli stimoli, interni ed esterni, attraverso dei recettori situati in ogni tessuto, e dare loro risposta. Questa comunicazione permette all’uomo di adattarsi e di sopravvivere.

Nel caso della “sindrome da ipersensibilizzazione”, vi è una risposta esagerata ad alcune tipologie di stimoli, prevalentemente quello doloroso (iperalgesia). Non solo: vi è una risposta di dolore anche a stimoli che dolorosi non sono (allodinia). Quindi, sembra venir meno l’attività delle molecole inibitorie, come ad esempio il neurotrasmettitore serotonina. Questo provoca un’espansione e diffusione del dolore oltre la zona di innervazione abituale. Inoltre, la mancanza della stessa serotonina provoca disturbi del sonno e dell’umore. Sebbene ci sia uno squilibrio a livello neuronale, possono essere presi in considerazione anche altri fattori scatenanti la fibromialgia come:

  • traumi fisici, dovuti o ad incidenti automobilistici o ad interventi chirurgici
  • traumi psicologici
  • squilibri ormonali

Segni clinici e diagnosi della fibromialgia

La caratteristica principale della fibromialgia è il dolore. La maggior parte delle persone affette parla di un dolore cronico, prima riferito a una zona ristretta, come la parte bassa della colonna, poi diffuso su tutto il corpo. Non esiste un’indagine strumentale che possa identificare la malattia, in quanto non vi è deformazione della struttura ossea, né vi sono rilevanti segni di modificazione a livello del tessuto muscolo-tendineo. Inoltre, gli indici di infiammazione, tipici delle malattie reumatologiche, non presentano alterazioni. Quindi, la diagnosi di fibromialgia viene fatta sulla base della storia del paziente. Possono essere presenti:

  • un dolore continuo e diffuso per almeno tre mesi
  • dei punti specifici di maggior dolorabilità, soprattutto a livello dell’inserzione muscolare, chiamati tender points
  • una rigidità diffusa a muscoli e articolazioni
  • l’affaticamento e la ridotta resistenza muscolare al punto da impedire al paziente di alzarsi dal letto
  • cefalee e disturbi del sonno.

Per la diagnosi, il medico può far riferimento ad una scala di gravità dei sintomi e all’indice di diffusione del dolore. Purtroppo, il quadro dei sintomi è molto ampio e questo rende difficile la diagnosi precoce. Spesso, la fibromialgia provoca anche disagio nel paziente che ne offre in quanto non vi è riscontro a livello delle analisi dell’effettivo dolore percepito.

Trattamento della fibromialgia

Non esiste ancora una cura per la fibromialgia per il fatto che non esiste un’unica causa scatenante. In commercio, sono presenti molti medicinali, come gli antinfiammatori che non eliminano la causa, ma agiscono a livello del dolore.

L’approccio curativo deve essere quindi multidisciplinare e deve prevedere l’unione di più figure sanitarie come:

  • il fisioterapista
  • il reumatologo
  • lo psicologo
  • specialista del movimento, il chinesiologo

Quest’ultima figura, infatti, deve aiutare la persona che soffre a mantenere una buona mobilità articolare e un buon allungamento muscolare attraverso esercizi di ginnastica posturale. Di grande aiuto può essere la pratica costante di ginnastica respiratoria poiché essa ha una doppia funzione rilassante, non solo per i muscoli respiratori, ma anche per i muscoli cervicali e l’intero corpo.

Se si ha la possibilità, è consigliata l’idrokinesiterapia, che consiste in esercizi in acqua ad una temperatura più alta rispetto ad altre piscine: tale attività ha una funzione miorilassante e permette di effettuare tutti i movimenti con più libertà.

Nel caso si soffrisse di fibromialgia, è importante non scoraggiarsi e affidarsi a personale qualificato.

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