La lombalgia, da tutti conosciuta come “mal di schiena”, è il disturbo della colonna più diffuso e il dolore di origine ortopedico più comune al mondo.

Senza dubbio anche tu almeno una volta nella vita ne hai sofferto, in conseguenza a un movimento fatto male, un peso di troppo sollevato in maniera sbagliata o dopo una notte su un materasso che non faceva per te.

In questo articolo approfondiremo quali sono le tipologie di lombalgia, come si differenziano e come trattarle.

Anatomia della colonna lombare

La nostra schiena è composta da un insieme di vertebre e dischi che, in verticale, costituiscono la struttura scheletrica del nostro tronco. Il tratto lombare si compone di 5 vertebre situate tra il tratto dorsale e quello sacrale.

Le vertebre lombari hanno un ruolo fondamentale: supportano la maggior parte del nostro peso, per questo sono le vertebre più grandi, e proteggono la regione conclusiva del midollo spinale.

Tra le vertebre lombari nascono le radici di diversi nervi, a volte coinvolti nella compressione e nelle patologie lombari, e sono:

  • Femorale
  • Otturatorio
  • Gluteo superiore
  • Gluteo inferiore
  • Sciatico
  • Sciatico popliteo interno
  • Sciatico popliteo esterno

Cos’è la lombalgia?

Per lombalgia si intende dolore riferito alla zona più bassa della nostra schiena, o meglio, al tratto lombare della colonna vertebrale. È un disturbo di origine muscolo-scheletrico ampiamente diffuso nella popolazione, senza particolare distinzione di incidenza tra uomo e donna.

La maggior parte dei pazienti che ne soffrono lamentano dolore, che può essere più o meno acuto, legato a particolari movimenti o costante per periodi prolungati.

Quali sono i tipi di lombalgia?

Finora abbiamo detto che la lombalgia è una sintomatologia molto diffusa e variabile, per questo è complesso classificarla. Senza entrare troppo nello specifico, proviamo a descrivere le tipologie più comuni.

In base alla durata del dolore possiamo classificare la lombalgia in:

  • Acuta: molti di noi la conoscono come “colpo della strega”, il classico dolore alla schiena improvviso e lancinante a seguito di un movimento o gesto, anche piccolo, che diventa sollecitante. È, quasi sempre, causato da una reazione di difesa a quel movimento, i muscoli si contraggono eccessivamente e bruscamente. Il dolore è acuto ma si risolve, a volte spontaneamente, nel giro di qualche giorno.
  • Subacuta: è un’evoluzione della lombalgia acuta. A volte il dolore persiste fino a tre mesi e la risoluzione è più complessa.
  • Cronica: il mal di schiena è meno acuto della precedente ma si prolunga per un periodo che supera i tre mesi. È, forse, la tipologia più invalidante. Il dolore così lungo nel tempo può limitare le normali attività quotidiane, condizionare la vita di chi ne soffre e la risoluzione è più complessa.

Per conoscere il tuo mal di schiena è fondamentale sapere che esiste un’altra differenziazione della lombalgia in base alla tipologia del dolore

  • Dolore locale: la sintomatologia si manifesta in una regione precisa, la parte più bassa della schiena. Il dolore può essere più o meno intenso, costante o intermittente e può modificarsi in base alle posture assunte. Le cause sono numerose, variano da cause strutturali come discopatie e artrosi vertebrale, posturali o traumatiche.
  • Dolore irradiato: il dolore non coinvolge solo la schiena ma si estende lungo tutta la gamba, è il caso delle famose lombosciatalgia e lombocruralgia. La causa è la compressione di una radice nervosa a livello lombare in conseguenza a disturbi della colonna come: discopatie, ernie, protusioni, stenosi ecc..

Quali sono le cause della lombalgia?

Sicuramente ora abbiamo una conoscenza migliore dei tipi di lombalgia ed è facile capire che le cause possono essere molteplici:

  • Tensioni e infortuni muscolari
  • Lavori che prevedono carichi sulla colonna o il mantenimento di posture scorrette
  • Abitudini sbagliate, sedentarietà e sovrappeso
  • Deviazioni posturali

Patologie croniche della colonna, come discopatie, spondilolistesi.

Come trattare la lombalgia?

Se anche tu hai mal di schiena la prima cosa che devi fare è affidarti a uno specialista che tramite un esame obiettivo e la prescrizione di indagini strumentali (rx, risonanza magnetica e tac), ti guiderà verso una diagnosi.

Il trattamento del dolore alla schiena deve essere volto alla risoluzione della causa del sintomo e varia in base al tipo di lombalgia.

In ogni caso le strade percorribili sono due:

  • Approccio conservativo
  • Trattamento chirurgico, scelto solo in seconda battuta o in presenza di patologie più gravi della colonna.

La fisioterapia nei tipi di lombalgia

In prima battuta il percorso scelto è quasi sempre quello conservativo che prevede l’associazione di terapie farmacologiche, se necessarie, e fisioterapia.

Il progetto riabilitativo deve essere costruito sulle esigenze del paziente, tenendo conto di obiettivi a breve e lungo termine.

La prima fase sarà necessaria per diminuire il dolore, il fisioterapista sceglierà la terapia più adatta:

  • Terapie strumentali per un lavoro antalgico, esempio tecar, laser e sinapsi
  • Terapia manuale
  • Mobilizzazioni passive o attive
  • Pompage
  • Idrochinesi 
  • Cauti esercizi di allungamento e scarico della colonna.

Migliorato il dolore, inizia la seconda fase della fisioterapia, in cui il trattamento avrà come obiettivo il lavoro sulla causa della lombalgia e il recupero funzionale. La terapia diventerà più dinamica e prevederà:

  • Esercizi attivi
  • Rinforzo globale e della core stabilty
  • Stretching
  • Rieducazione del passo
  • Educazione domiciliare e ai passaggi posturali, per insegnare al paziente come muoversi e come evitare ricadute.

Raggiunti i primi obiettivi è consigliato proseguire e mantenere i risultati. È utile:

  • La rieducazione posturale, ripetuta ciclicamente negli anni
  • Un percorso di riatletizzazione o preventivo-adattato con un personal trainer.
Testo di Elisa Piccioni

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